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martedì 21 aprile 2009

E venne il giorno.

Ieri è stato il giorno, quel giorno. Ieri alle 16:30 conoscevo per la prima volta uno psichiatra. Non me lo immaginavo a dire il vero così, tantomeno immaginavo fosse pieno di tic! Al primo occhiolino ci sono stata male, al secondo ho cominciato a capire, dal terzo in poi volevo ridere. E' stato eterno, lo giuro. Alla domanda "Ha mai pensato o tentato di suicidarsi?" volevo scappare, poi ho cominciato a capire che non era un nemico, ma qualcuno che forse può aiutarmi. Il mio problema è che fino ad ora ho sempre faticato a chiedere aiuto, figuriamoci uno come questo. Non so cosa ho provato e che cosa provo. Forse rabbia, paura, risentimento. Ancora non riesco a considerare il mio stato una malattia, del tipo ho male alla gamba e vado dall'ortopedico. Secondo me non è una malattia, è solo uno stato d'animo. In ogni caso ho deciso di seguire i suoi consigli e da domani comincerò la terapia con dei farmaci (antidepressivi e ansiolitici che culo!). Una cosa che mi ha fatto troppo ridere (e soprattutto capire quanto io sia idiota) è stato quando mi ha detto "Elena, mi raccomando, il mio numero ce l'ha, non esiti a contattarmi, sia se sta bene, e soprattutto se sta male, a qualunque ora del giorno e della notte" Mi sono sentita un po' come i personaggi di un film americano...
Dio ci aiuti.

4 commenti:

Il paese dei balocchi ha detto...

La depressione purtroppo non è uno stato d'animo ma un cancro dell'anima.
Non avere paura dei farmaci e dello psichiatra.
I farmaci soprattutto se presi bene e costantemente possono sostituire per un periodo quella scaletta che manca per arrivare a prendere i libri più in alto.
Un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Non sei malata, stai solo soffrendo. Hai bisogno di un amico o di un'amica. E basta. Lascia perdere le medicine e lascia perdere lo psichiatra: è uno che ti prende soldi. L'amico no, ti dà il suo bene perché sia il tuo bene. Se lui/lei ti vuole bene, è perché vuole il tuo bene; non i tuoi soldi.
Pipo

Marmott79 ha detto...

E' complicato, troppo complicato per dare consigli. A volte bastano gli amici, a volte due orecchie, a volte i farmaci. Però i farmaci non curano il male ma solo il sintomo. Io nel buio sono entrata da sola e da sola ne sono uscita, non so come ma credo di avercela fatta. Però non saprei dire come sia successo.

Dama Arwen ha detto...

Volevo che sapessi che ho letto, ma non mi sento di commentare nulla...