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lunedì 7 maggio 2007

L'occitania, il paese che non c'è...

"Arrivano dal Paese che non c'è - l'Occitania - con il loro carico di ghironde, cornamuse, flauti, mandolini, fisarmoniche. E, cantando nella lingua che fu dei trovatori, danno vita a un tripudio di timbri e suoni che trasforma i loro concerti in una vera festa…E una folgorazione sono i loro concerti che si trasformano in feste popolari. Un folk-rock che rimanda alla musica popolare (riveduta e corretta) irlandese o alle feste gitane di Bregovic. Tanto che i loro concerti sono affollati da un pubblico composito, dai ragazzini che pogano agli adulti che ballano le danze tradizionali…In tempi di venti secessionisti gli occitani Lou Dalfin non chiedono indipendenza, ma il rispetto, sancito dalla Costituzione, delle norme per la tutela delle minoranze linguistiche…Una finestra da cui arrivano i suoni di una bellissima festa."
Renato Franco - "Corriere della Sera"
E' strano direbbe chi mi conosce... io, Elena, con le mie idee politiche ben definite, con i miei gusti musicali particolari... Eppure sì, mi rendo conto che anche io faccio parte dell'Occitania. E quando una cosa pensi nn ti stia a genio, che si fa? Si cerca di conoscerla, ed io ho fatto così. Con le idee dei Lou Dalfin io non ho nulla a che vedere, ma mi piace la loro musica e i balli e le pogate e soprattutto il senso di unione e di amicizia che si ha durante i loro concerti...
Il giornalista l'ha definita bene l'occitania: il paese che non c'è... Quindici valli di un aspro territorio montano suddiviso tra le provincie di Cuneo e di Torino, per 4300 kmq. di estensione; circa 180.000 abitanti distribuiti in 120 comuni e 11 comunità montane. Sono le valli occitane, o il Delfinato italiano: Alta Val Susa, Val Dora, Val Germanasca, Val Chisone, Valle Pellice (provincia di Torino), Valle Po, Valle Maira, Valle Varaita, Valle Grana, Valle Stura, Valle Gesso, Valle Pesio, Val Vermenagna, Valle Ellero e Val Corsaglia (provincia di Cuneo). A questo territorio, al quale vanno aggiunti i comuni di Briga Alta (CN) e di Olivetta S. Michele (IM), corrispondono, oltralpe, sette regioni francesi - Provenza, Delfinato, Alvergna, Limozino, Guascogna, Guiana, Linguadoca - con 12 milioni di abitanti, ed una valle in Spagna, nei Pirenei, la Valle d'Aran, con 10.000 abitanti, l'unica regione occitana che goda di un particolare statuto d'autonomia - vi si insegna ufficialmente la lingua occitana, accanto al catalano ed al castigliano. Le Vallate Occitane piemontesi sono una piccola regione di circa 4300 Kmq., che a partire dagli anni Settanta è stata teatro di un notevole fermento culturale: produzione letteraria e poetica, periodici in lingua d'Oc, attività politica occitanista più e meno fortunata e, soprattutto nell'ultimo decennio, un crescente interesse verso quelle che sono considerate le più spontanee e connotative forme di espressione di un popolo: la musica, il canto e la danza.
Questo, è uno degli aspetti culturali più interessanti e significativi, delle Vallate di oggi: grazie all'attività d'insegnamento di alcuni musicisti, fra cui spicca la figura dell'eclettico polistrumentista Sergio Berardo, sono innumerevoli i corsi e seminari di musica occitana, in cui decine di appassionati (tra i quali molti giovani) riprendono in mano gli strumenti della tradizione e formano gruppi di ballo, corali, gruppi strumentali delle più svariate tendenze e ispirazioni. Questo fenomeno, che ha pochi eguali in Italia, ha sempre trovato un concreto punto di riferimento nell'entourage artistico de Lou Dalfin, definito da più parti non solo una "potente macchina da concerti...", alfiere delle nuova tradizione musicale occitana ma anche un laboratorio didattico e culturale di alto profilo.
Tutto questo è l'Occitania, culla della prima civiltà dell'Europa moderna. Il 17 giugno 1998 la Camera dei Deputati ha finalmente approvato una legge quadro per la tutela delle minoranze linguistiche, tra le quali è citata la comunità occitanica, come disposto dalla Costituzione cinquanta anni fa. Ora si attende il responso del Senato. Ma ripeto, l'occitania è anche un'insieme di ragazzi e non che stanno insieme ed insieme si divertono.
L'inno dell'Occitania è "Se chanto", non è ben chiaro il motivo per cui sia diventata l'inno, ma tutti noi abbiamo visto scendere le nostre lacrime quando, in mondovisione durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, è stata suonata... Ecco il testo

Devant de ma fenestro ia un auzeloun
touto la nuech chanto chanto sa chansoun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu'es da luenh de ieu

Aquellos mountanhos que tan autos soun
m'empachoun de veire mes amours ount soun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu'es da luenh de ieu

Baissà-vous mountanhos, planos levà-vous,
perque posque veire mes amours ount soun

Se chanto que chante chanto pa per ieu
chanto per ma mio qu'es da luenh de ieu

Ed ecco la traduzione:

Davanti alla mia finestra c'è un uccellino;
tutta la notte canta, canta la sua canzone.

Se canta, che canti: non canta per me,
canta per la mia amica, che è lontana da me.

Quelle montagne che sono così alte
mi impediscono di vedere i miei amori dove sono.

Se canta, che canti: non canta per me,
canta per la mia amica, che è lontana da me.

Abbassatevi montagne, pianure alzatevi,
perché possa vedere i miei amori dove sono.

Se canta, che canti: non canta per me,
canta per la mia amica, che è lontana da me.


Come quasi sempre faccio, aggiungo un video, questa volta dei Lou Dalfin... non è il video di Se Chanto, perchè ancora non l'ho trovato, ma è a dir poco spettacolare...


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