Ricerca personalizzata

domenica 31 agosto 2008

Oggi Marco...


Oggi Marco era strano. Non so. O forse non lo era. Forse ha solo sentito il mio nervosismo, la mia apprensione, la mia rabbia nei confronti del mondo. Oggi non gli ho mai dato da mangiare. Mi vergogno per questo. Ogni volta era in braccio a suo padre e incontrava il mio sguardo o vedeva di sfuggita la mia immagine si lamentava e mi veniva in braccio. Forse ha capito che la vita è una cacca guardata da determinati punti di vista. Oggi alle 23:59 finisce ufficialmente il mio congedo di maternità. Non è giusto. Non è giusto per niente. E che nessuno tiri fuori la favola che una donna ha tutti i diritti di questo mondo. Io l'ho pagata cara la mia gravidanza. Il 28 aprile venivo ricoverata e il 26 lavoravo ancora. Si parlava di trasferimento. Io so solo che domani dovrò lasciare il mio cucciolo. Perchè lo devono allevare loro? Perchè non ho io il diritto di farlo?
Ma devo andare a lavorare. Non voglio che debba rinunciare a qualcosa. Io so che vuol dire. Io so che vuol dire alzarsi alle 4 del mattino per prendere il treno ed andare all'università perchè non ci si poteva permettere di abitare là... Io so che significa arrivare il lunedì mattina a scuola con gli occhi pieni di sonno perchè avevo lavorato tutto il fine settimana. Io so che significa. Non voglio che il mio cucciolo faccia una vita come la mia. Deve avere di più. Però lui non me lo ha chiesto. Lui vuole stare con la sua mamma, oggi ne ho avuto la prova. Forse sono solo stronzate che mi metto io in testa per sentirmi meno in colpa. Scusami Marco, scusami tanto se puoi...

sabato 30 agosto 2008

C'era una volta.








C'erano una volta due Principesse. La principessa Elena e la principessa Manu si conoscevano da una vita. Ultimamente non si erano più frequentate perchè regnavano in regni differenti e lontani. Un giorno la principessa Manu decide di far conoscere il suo amante, lo stolto di corte a tutte le sue vecchie amiche e le invita ad un banchetto. La principessa Elena, insieme con il principe Flavio erano un po' titubanti, ma consci del fatto che non potevano rifiutare un invito ufficiale: non potevano non andare in armonia con i regni lontani. Quindi insieme al Principino Marco ( che era ancora nel mondo dei sogni, ma, visto che sono io che racconto la storia, lo faccio entrare lo stesso :D) non senza dubbi si presentarono al sontuoso banchetto. La principessa Elena, famosa per la sua timidezza, prese posto al fondo del tavolo a fianco di una dama: la principessa Francesca Pita che, al tempo, stava con il giullare di corte, un certo Marco, persona non degna di nota... Comunque... si rese conto che il principe Flavio aveva ragione! Grazie ad una trasmissione "Amici" che faceva gareggiare tra loro giullari attori e cantastorie per poi cominciare a lavorare ai servigi del Re, cominciarono a parlare. La principessa Elena, ricorda una sera particolare, in una taverna nel regno di Cuneo, in cui la Principessa Francesca parlava di amicizia. La principessa Elena dava torto a Pita, perchè secondo lei, un'amicizia che dura decenni non si sarebbe mai potuta nemmeno avvicinare ad una appena sbocciata!!!A questo punto la Principessa Francesca Pita fa di tutto, involontariamente, per far rendere conto alla Principessa Elena di aver sbagliato, di avere torto... La principessa Francesca ha cominciato a sentire sovente la Principessa Elena, nonostante fossero piene di impegni e abitassero in regni lontani. Le è stata vicina anche quando suo padre, il Re si ammalò e quando il giullare Marco si mostrò per quello che era: uno schifoso. La Principessa Elena si vergognò, perchè si rese conto che non stette vicina a lei quanto avrebbe dovuto. Il motivo? La principessa Elena aspettava il Delfino del Regno, il futuro primogenito, ed ebbe una gravidanza pessima. Sapete che fece la principessa Francesca Pita? Le stette ancora più vicina! Addirittura nel periodo in cui la Principessa Elena venne ricoverata per dare alla luce l'erede, lei andò a trovarla ogni giorno feriale!!! E fu l'unica amica presente anche una volta tornata nel suo regno! Nacque tra le due un'unione. Non posso avere la presunzione che sia come quella che c'è tra la Principessa Pita e la Principessa Giorgia, ma un'unione importante, di quelle difficili da staccare. Un'unione di quelle che la Principessa Elena sta dall parte di Pita a priori. Non le interessano le altre versioni. Lei sta dalla sua e basta, solo perchè è giusto così!La morale della favola? La principessa Elena ripensando al discorso della Principessa Francesca Pita dovette ricredersi e darle ragione, cosa che difficilmente faceva. E diede la storia al balivo Internet per farlo sapere a tutti e per chiedere pubblicamente scusa per non esserci stata quando doveva! Ricordatevi che solamente gli stupidi non cambiano mai idea!

E con questo posso dire di aver trovato una nuova amica... l'amicizia esiste ancora e noi ne siamo la prova.

venerdì 29 agosto 2008

Cuore di mamma


Da quattro mesi ho capito che cosa significa avere un figlio. Da quattro mesi ho capito che significa essere mamma. Da quattro mesi ho capito quanto è faticoso, ma anche quanta gioia ti da.
Quattro mesi fa il mio cuore si è staccato dal corpo e ha cominciato a vivere da solo. Da quel giorno non l'ho più chiamato cuore, da quel giorno lo chiamo Marco.
Sono ogni giorno grata a Dio per questo dono. Ogni giorno prego Dio affinchè decida di ritenermi degna di questo dono e non me lo porti via in un soffio.
Da quattro mesi la mia vita è cambiata. In meglio. Da quattro mesi sono felice. Da quattro mesi ogni volta penso a lui o lo guardo sorridere e giocare mi scende una lacrima, mi emoziono.
Grazie Marco. E buon 4° complemese cuore mio!!!

martedì 26 agosto 2008

Oggi Marco...

Oggi cuore mio hai provato per la prima volta un gusto diverso da quello del latte... Amore mio, la crema di riso è solo l'inizio! Non ce ne renderemo conto che già mangerai la fiorentina! Bravo cuccolo mio! Continua così!!!

lunedì 25 agosto 2008

Oggi Marco...

Cuore mio! Avevo ragione... ecco il tuo primo dentino spuntare!!! Amore della mamma... è come le colichette... il male passa te lo prometto. Resisti amore mio, resisti

Senza titolo

Si può desiderare l'oblio, il sonno eterno o la fuga dalla realtà, si può desiderare di entrare in un fiume con le tasche piene di pietre, per venire inghiottiti dall'acqua scura. Ma se uno ha dei figli, la tela del mondo lo tiene stretto e gli impedisce di cadere, per quanto intensamente lo desideri.

domenica 24 agosto 2008

Oggi Marco...

Oggi Marco ha provato interesse per i suoi piedini. Fortissima la sua espressione, come per dire " Ma... ma... ma... ma questi da dove saltano fuori???".
Bravo cucciolo mio.

sabato 23 agosto 2008

Certe ragazze - Jennifer Weiner


"Mia madre" scrive nel suo diario la quasi tredicenne Joy Shapiro Krushelevansky "è la persona più imbarazzante mai nata sulla terra." Destinataria inconsapevole del commento, Cannie Shapiro cerca da sempre di bilanciare le esigenze della propria vita privata con quelle della carriera. Poco dopo essere diventata una scrittrice di successo, ha rinunciato alla fama e alla luce dei riflettori per poter crescere la figlia, ma all'avvicinarsi del Bat Mitzvah di Joy è chiaro che alcuni nodi del passato devono ancora venire al pettine. La ragazza, infatti, non le rivolge quasi la parola e cerca disperatamente di sottrarsi alle eccessive attenzioni materne. Nel frattempo, poi, ci si mette anche l'adorato marito Peter, che ha deciso all'improvviso di volere a tutti i costi un bambino pur sapendo che, dopo il parto prematuro della primogenita, Cannie ha problemi a restare incinta. Ci mancano solo le compagne di scuola di Joy, che per invidia le rivelano uno scioccante segreto sul libro scritto in gioventù dalla madre, la conseguente fuga da casa della ragazza, decisa ad approfondire la faccenda, e l'arrivo improvviso di una tragica notizia a far precipitare del tutto la situazione.
Bello. Davvero. Non mi aspettavo niente di diverso da jennifer Weiner. Solo che ... caspita... anche qua ci scappa il morto. E anche qua mi scappano lacrimoni. Ma io mi chiedo... io, molto spesso leggo questi libri per non pensare alla realtà già così triste e spaventosa. Ogni volta che ti viene dato qualche cosa di estremamente bello, qualcosa di altrettanto importante ti viene tolto.
Quindi oserei dire che anche questo è un "Romanzo con Tragedia".
Tra l'altro dorei smettere di leggere tutti questi libri... ieri sono stata in libreria e ho speso la bellezza di € 72,10. Alla faccia delle edizioni economiche :\

giovedì 21 agosto 2008

Bronzo di Elisa Rigaudo






Prima medaglia dall’atletica per l’Italia alle Olimpiadi di Pechino2008: a conquistarla è stata Elisa Rigaudo, bronzo nella 20 chilometri di marcia al termine di una rimonta appassionante.

Sesta dopo dodici chilometri, la ventottenne cuneese delle Fiamme Gialle è stata protagonista di un gara intelligente, nella quale, sotto una pioggia torrenziale, ha saputo dosare le energie per piazzare rush finale entusiasmante superando prima la russa Tatyana Kalmykova, poi la bielorussa Ryta Turava, poco prima dell'ingresso nello stadio, anche la la spagnola Maria Vasco, passata poi anche dalla cinese Hong Liu (quarta), chiudendo così al terzo posto in 1”27”12

"Dedico questa medaglia a due D: D come Damilano e D come Daniele, mio marito. Sandro se la meritava tanto - ha detto l'azzurra ai microfoni di Rai Sport subito dopo la gara – Dietro di me c'è un team, ringrazio tutti, dalla psicologa Marisa Muzzo al mio fisioterapista, al mio omeopata e alle Fiamme Gialle, che dal 2001 mi hanno preso con loro. E poi devo dire grazie anche alla Federazione, che ha speso un casino per me".

“Questo bronzo vale oro. E' un premio all'impegno che metto sempre, e mi ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto – ha aggiunto la piemontese - Salgo sul podio perché sono riuscita a fare una gara a ritmo costante, in condizioni climatiche a me favorevoli perché io soffro il caldo”.

I figli

I figli non sono figli tuoi.
Sono figli e figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee,
perché essi hanno le loro idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non è dato di entrare neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
Ma non volere che essi somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
KAHIL GIBRAN

martedì 19 agosto 2008

Tutti i miei sbagli

Tu sai difendermi e farmi male
Ammazzarmi e ricominciare
A prendermi vivo
Sei tutti i miei sbagli.
A caduta libera
In cerca di uno schianto
Ma fin tanto che sei qui
Posso dirmi vivo.
Tu affogando per respirare
Imparando anche a sanguinare
Nel giorno che sfugge il tempo reale sei tu
A difendermi a farmi male
Sezionare la notte e il cuore
Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli.
Non m' importa molto se
Niente è uguale a prima
Le parole su di noi
Si dissolvono così.
Tu affogando per respirare
Imparando anche a sanguinare
Nel giorno che sfugge
Il tempo reale sei tu
A difendermi e farmi male
Sezionare la notte e il cuore
Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli.
Tu affogando per respirare
Imparando anche a sanguinare
Nel giorno che sfugge
Il tempo reale sei tu
Sai difendermi e farmi male
Sezionare la notte e il cuore
Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli.
Tu il mio orgoglio che può aspettare
E anche quando c'è più dolore
Non trovo un rimpianto
Non riesco ad arrendermi
A tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli

lunedì 18 agosto 2008

S. Elena



Di famiglia plebea, Elena venne ripudiata dal marito, il tribuno militare Costanzo Cloro, per ordine dell'imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell'impero, Elena, il cui onore venne riabilitato, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Fu l'inizio di un'epoca nuova per il cristianesimo: l'imperatore Costantino, dopo la vittoria attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse è stata lei a contribuire alla conversione, poco prima di morire, del figlio. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuta nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di altrettante basiliche, una delle quali, sul monte degli Olivi, portò il suo nome. Morì probabilmente intorno al 330.



Etimologia: Elena = la splendente, fiaccola, dal greco



Martirologio Romano: A Roma sulla via Labicana, santa Elena, madre dell’imperatore Costantino, che si adoperò con singolare impegno nell’assistenza ai poveri; piamente entrava in chiesa mescolandosi alle folle e in un pellegrinaggio a Gerusalemme alla ricerca dei luoghi della Natività, della Passione e della Risurrezione di Cristo onorò il presepe e la croce del Signore costruendo venerande basiliche.
Nell’iconografia, specie orientale, sant’Elena è raffigurata spesso insieme al figlio l’imperatore Costantino e ambedue posti ai lati della Croce. Perché il grande merito di Elena fu il ritrovamento della Vera Croce e di Costantino il merito di aver data libertà di culto ai cristiani, che per trecento anni erano stati perseguitati ed uccisi a causa della loro fede.Di Elena i dati biografici sono scarsi, nacque verso la metà del III secolo forse a Drepamim in Bitinia, cittadina a cui fu dato il nome di Elenopoli da parte di Costantino, in onore della madre.Elena discendeva da umile famiglia e secondo s. Ambrogio, esercitava l’ufficio di ‘stabularia’ cioè locandiera con stalla per gli animali e qui conobbe Costanzo Cloro ufficiale romano, che la sposò nonostante lei fosse di grado sociale inferiore, diventando così moglie ‘morganatica’.Nel 280 ca. a Naisso in Serbia, partorì Costantino che allevò con amore; ma nel 293 il marito Costanzo divenne ‘cesare’ e per ragioni di Stato dovette sposare Teodora, figliastra dell’imperatore Massimiano Erculeo; Elena Flavia fu allontanata dalla corte e umilmente rimase nell’ombra.Il figlio Costantino venne allevato alla corte di Diocleziano (243-313) per essere educato ad un futuro di prestigio; in virtù del nuovo sistema politico della tetrarchia, nel 305 Costanzo Cloro divenne imperatore e Costantino lo seguì in Britannia nella campagna di guerra contro i Pitti; nel 306 alla morte del padre, acclamato dai soldati ne assunse il titolo e il comando.Divenuto imperatore, Costantino richiamò presso di sé Elena sua madre, dandole il titolo di ‘Augusta’, la ricoprì di onori, dandole libero accesso al tesoro imperiale, facendo incidere il suo nome e la sua immagine sulle monete.Di queste prerogative Elena Flavia Augusta ne fece buon uso, beneficò generosamente persone di ogni ceto e intere città, la sua bontà arrivava in soccorso dei poveri con vesti e denaro; fece liberare molti condannati dalle carceri o dalle miniere e anche dall’esilio.Fu donna di splendida fede e quanto abbia influito sul figlio, nell’emanazione nel 313 dell’editto di Milano che riconosceva libertà di culto al cristianesimo, non ci è dato sapere.Ci sono due ipotesi storiche, una di Eusebio che affermava che Elena sia stata convertita al cristianesimo dal figlio Costantino e l’altra di s. Ambrogio che affermava il contrario; certamente deve essere stato così, perché Costantino ricevé il battesimo solo in punto di morte nel 337.Ad ogni modo Elena visse esemplarmente la sua fede, nell’attuare le virtù cristiane e nel praticare le buone opere; partecipava umilmente alle funzioni religiose, a volte mischiandosi in abiti modesti tra la folla dei fedeli; spesso invitava i poveri a pranzo nel suo palazzo, servendoli con le proprie mani.Tenne un atteggiamento prudente, quando ci fu la tragedia familiare di Costantino, il quale nel 326 fece uccidere il figlio Crispo avuto da Minervina, su istigazione della matrigna Fausta e poi la stessa sua moglie Fausta, sospettata di attentare al suo onore.E forse proprio per questi foschi episodi che coinvolgevano il figlio Costantino, a 78 anni nel 326, Elena intraprese un pellegrinaggio penitenziale ai Luoghi Santi di Palestina.Qui si adoperò per la costruzione delle Basiliche della Natività a Betlemme e dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi, che Costantino poi ornò splendidamente.La tradizione narra che Elena, salita sul Golgota per purificare quel sacro luogo dagli edifici pagani fatti costruire dai romani, scoprì la vera Croce di Cristo, perché il cadavere di un uomo messo a giacere su di essa ritornò miracolosamente in vita.Questo episodio leggendario è stato raffigurato da tanti artisti, ma i più noti sono i dipinti nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma e nel famoso ciclo di S. Francesco ad Arezzo di Piero della Francesca.Insieme alla Croce furono ritrovati anche tre chiodi, i quali furono donati al figlio Costantino, forgiandone uno nel morso del suo cavallo e un altro incastonato all’interno della famosa Corona Ferrea, conservata nel duomo di Monza.L’intento di Elena era quello di consigliare al figlio la moderazione ed indicargli che non c’è sovrano terreno che non sia sottoposto a Cristo; inoltre avrebbe indotto Costantino a costruire la Basilica dell’Anastatis, cioè della Resurrezione.Elena morì a circa 80 anni, assistita dal figlio, verso il 329 in un luogo non identificato; il suo corpo fu però trasportato a Roma e sepolto sulla via Labicana “ai due lauri”, oggi Torpignattara; posto in un sarcofago di porfido, collocato in uno splendido mausoleo a forma circolare con cupola.Fu da subito considerata una santa e con questo titolo fu conosciuta nei secoli successivi; i pellegrini che arrivavano a Roma non omettevano di visitare anche il sepolcro di s. Elena, situato tangente al portico d’ingresso della Basilica dei Santi Marcellino e Pietro.Il grandioso sarcofago di porfido fu trasportato nell’XI secolo al Laterano e oggi è conservato nei Musei Vaticani. Il suo culto si diffuse largamente in Oriente e in Occidente, l’agiografo Usuardo per primo ne inserì il nome nel suo ‘Martirologio’ al 18 agosto e da lì passò nel ‘Martirologio Romano’ alla stessa data; in Oriente è venerata il 21 maggio insieme al figlio s. Costantino imperatore.Gli strumenti della Passione da lei ritrovati, furono custoditi e venerati nella Basilica romana di S. Croce in Gerusalemme, da lei fatta costruire per tale scopo, le sue reliquie hanno avuto una storia a parte, già dopo due anni dalla sepoltura a Roma, il corpo fu trasferito a Costantinopoli e posto nel mausoleo che l’imperatore aveva preparato per sé.Poi le notizie discordano, una prima tradizione dice che nell’840 il presbitero Teogisio dell’abbazia di Hauvilliers (Reims) trasferì le reliquie in Francia; una seconda tradizione afferma che verso il 1140 papa Innocenzo II le trasferì nella Basilica romana dell’Aracoeli e infine una terza tradizione dice che il canonico Aicardo le portò a Venezia nel 1212.È probabile che il percorso sia stato Roma - via Labicana, poi Reims e dopo la Rivoluzione Francese le reliquie siano state definitivamente collocate nella Cappella della Confraternita di S. Croce nella chiesa di Saint Leu di Parigi; qualche reliquia deve essere giunta negli altri luoghi dell’Aracoeli a Roma e a Venezia.S. Elena è la santa patrona di Pesaro e Ascoli Piceno, venerata con culto speciale anche in Germania, a Colonia, Treviri, Bonn e in Francia ad Elna, che in origine si chiamava “Castrum Helenae”.Inoltre è considerata la protettrice dei fabbricanti di chiodi e di aghi; è invocata da chi cerca gli oggetti smarriti; in Russia si semina il lino nel giorno della sua festa, affinché cresca lungo come i suoi capelli.Nel più grande tempio della cristianità, S. Pietro in Vaticano, s. Elena è ricordata con una colossale statua in marmo, posta come quelle di s. Andrea, la Veronica, s. Longino, alla base dei quattro enormi pilastri che sorreggono la cupola di Michelangelo e fanno da corona all’altare della Confessione, sotto il quale c’è la tomba dell’apostolo Pietro.

domenica 17 agosto 2008

Il club dello Shopping - Carmen Reid

"Nel suo lavoro di personal shopper per un raffinato negozio di abbigliamento londinese, Annie Valentine non propone soltanto acquisti di marchi costosissimi all'ultima moda, ma si occupa di trasformare e reinventare l'immagine dei propri clienti dalla testa ai piedi. Dinamica, vivace e divertente, Annie riesce a risolvere qualsiasi problema, è in grado di soddisfare chiunque... Eccetto se stessa. Infatti, nonostante sia un'impegnatissima madre single in carriera che deve gestire, oltre al lavoro, l'irascibile figlia adolescente Lana e il timido e problematico Owen, Annie percepisce un vuoto nel suo guardaroba, pardon, nella sua vita: le manca un uomo. Ma trovare il partner perfetto non è certo come comprare un paio di scarpe! Annie sa scegliere con sicurezza l'abito per ogni occasione, ma non l'uomo con cui condividere la propria vita. Conviene optare per il classico intramontabile che non passa mai di moda o è meglio osare qualcosa di diverso pescando dalla nuova collezione primavera-estate? E se per una volta, solo per questa volta, l'articolo più adatto si trovasse proprio nel reparto dei saldi?"



Non è male... ma non è niente di che... è uguale a tutti i romanzetti rosa di questo ultimo periodo. Deludente. E poi che barba, ogni volta si parlava di un capo di abbigliamento, che fossero jeans o mutande, subito a dire marche e prezzi. Pesante. Deludente

venerdì 15 agosto 2008

"Fate battere i vostri cuori all'unisono con le mie parole"


Discorso tenuto da Gandhi alla Conferenza delle relazioni interasiatiche, New Delhi, 2 aprile 1947. Traduzione e commento a cura di Tara Gandhi.
Signora Presidente e amici, non credo di dovermi scusare con voi per il fatto che sono costretto a parlare in una lingua straniera. Chissà se questi altoparlanti porteranno la mia voce fino ai confini di questo immenso pubblico. Quelli di voi che sono lontani possono alzare la mano, se sentono quello che dico? Sentite? Bene. Bene, se la mia voce non vi giunge, non è colpa mia, ma colpa degli altoparlanti.Quello che volevo dirvi è che non devo scusarmi. Non oso, visti tutti i delegati che si sono riuniti qua da tutta l’Asia, e gli osservatori – ho imparato questa parola pronunciata da un amico americano che disse: “Non sono un delegato, sono un osservatore”. Di primo impatto con lui, vi assicuro, pensavo venisse dalla Persia, ma ecco davanti a me un americano e gli dico: “Sono terrorizzato da te, e vorrei che mi lasciassi stare”. Potete immaginare un americano che mi lasci stare? Non lui e, quindi, ho dovuto parlargli.Quello che volevo dirvi è che il mio idioma per me madrelingua, non lo potete capire, e non voglio insultarvi insistendo su di esso. Il linguaggio nazionale, Hindustani, ci metterà tanto tempo prima di rivaleggiare con un linguaggio internazionale. Se ci deve essere rivalità, c’è rivalità tra francese e inglese. Per il commercio internazionale, indubbiamente l’inglese occupa il primo posto. Per discorsi e corrispondenza diplomatici, sentivo dire quando studiavo da ragazzo che il francese era la lingua della diplomazia e se volevi andare da una parte all’altra dell’Europa dovevi provare ad imparare un po’ di francese, e quindi ho provato ad imparare qualche parola di francese per riuscire a farmi capire. Comunque, se ci deve essere rivalità, la rivalità potrebbe nascere tra francese e inglese. Quindi, avendo imparato l’inglese, è naturale che faccia ricorso a questa parlata internazionale per rivolgermi a voi.Mi chiedevo di cosa dovessi parlarvi. Volevo raccogliere i miei pensieri, ma lasciate che sia onesto con voi, non ne ho avuto il tempo.Però ieri ho comunque promesso che avrei provato a dirvi qualche parola.Mentre venivo con Badshah Khan, ho chiesto un piccolo pezzo di carta ed una matita. Ho ricevuto una penna invece di una matita. Ho provato a scarabocchiare qualche parola. Vi spiacerà sentirmi dire che quel pezzo di carta non è qui con me. Ma questo non importa, ricordo cosa volevo enunciare, e mi sono detto: “I miei amici non hanno visto la vera India, e non ci stiamo incontrando in una conferenza nel cuore della vera India”.Delhi, Bombay, Madras, Calcutta, Lahore – queste sono tutte grandi città e quindi, hanno subito l’influenza dell’Occidente, sono state fatte, magari eccetto Delhi ma non New Delhi, sono state fatte dagli inglesi. Poi ho pensato ad un breve saggio – credo che dovrei chiamarlo così – che era in francese. Era stato tradotto per me da un amico anglo-francese, e lui era un filosofo, era anche un uomo altruista e diceva che mi aveva dato la sua amicizia senza che io lo conoscessi, perché lui parteggiava per le minoranze ed io rappresentavo, assieme ai miei connazionali, una minoranza senza speranze, e non solo senza speranze ma una minoranza disprezzata.Se gli europei del Sudafrica mi perdonano per quello che dico, eravamo tutti “coolies” [lavoratore non qualificato a basso costo]. Io ero un insignificante avvocato “coolie”. A quei tempi non avevamo dottori “coolie”, non avevamo avvocati “coolie”. Ero il primo nel campo. Ma sempre un “coolie”. Magari sapete cosa si intende con la parola “coolie” ma questo mio amico, si chiamava Krof – sua madre era francese, suo padre inglese – disse: “Voglio tradurre per te una storia francese”. Mi perdonerete, chi di voi sa la storia, se nel ricordarla faccio degli errori qua e là, ma non ci sarà nessun errore nell’avvenimento principale.C’erano tre scienziati e – ovviamente è una storia inventata – tre scienziati uscirono dalla Francia, uscirono dall’Europa alla ricerca della “Verità”. Questa era la prima lezione che mi aveva insegnato quella storia, che se bisogna cercare la verità, non la si trova su suolo europeo. Quindi, indubbiamente neanche in America.Questi tre grandi scienziati andarono in parti diverse dell’Asia. Uno trovò la strada per l’India e diede inizio alla sua ricerca. Raggiunse le cosiddette città di quei tempi. Naturalmente, ciò avvenne prima dell’occupazione inglese, prima anche del periodo Mughal, così è come ha illustrato la storia l’autore francese, ma visitò comunque le città, vide la gente delle cosiddette caste alte, uomini e donne, fino a che non si addentrò in un’umile casa, in un umile villaggio, e quella casa era una casa Bhangi, e trovò la verità che stava cercando, in quella casa Bhangi, nella famiglia Bhangi, uomo, donna, forse 2 o 3 bambini (lo dico come me lo ricordo) e poi lui descrive come la trovò. Tralascio tutto questo.Voglio collegare questa storia a quello che voglio dire a voi, che se volete vedere il meglio dell’India, dovete trovarlo in una casa Bhangi, in un’umile casa Bhangi, o villaggi simili, 700.000 come ci insegnano gli storici inglesi. Un paio di città qua e là, non ospitano neanche qualche crore [unità di misura indiana che equivale a 10 milioni] di persone. Ma i 700.000 villaggi ospitano quasi 40 crore di persone. Ho detto quasi perché potremmo togliere una o due crore che stanno in città, comunque sarebbero 38 crore.E poi mi sono detto, se questi amici sono qui senza trovare la vera India, per cosa saranno venuti? Ho poi pensato che vi pregherò di immaginare quest’India, non dal punto di vista di questo immenso pubblico ma per come potrebbe essere. Vorrei che leggeste una storia come questa storia dei francesi o altre ancora. Magari, qualcuno di voi vada a vedere qualche villaggio dell’India e allora troverà la vera India.Oggi farò anche questa ammissione: non ne sarete affascinati alla vista. Dovrete raschiare sotto i mucchi di letame che sono oggi i nostri villaggi. Non voglio dire che siano mai stati dei paradisi. Ma oggi sono veramente dei mucchi di letame; non erano così prima, di questo sono abbastanza certo. Non l’ho appreso dalla storia ma da quello che ho visto io stesso dell’India, fisicamente con i miei occhi; e io ho viaggiato da una parte all’altra dell’India, ho visto i villaggi, i miserabili esemplari dell’umanità, gli occhi senza vita, eppure sono l’India, e ciononostante in quelle umili case, nel mezzo dei mucchi di letame troviamo gli umili Bhangis, dove troverete un concentrato di saggezza. Come? Questa è una grande domanda.Bene, allora voglio illustrarvi un altro scenario. Di nuovo, ho imparato dai libri, libri scritti da storici inglesi, tradotti per me. Tutta questa ricca conoscenza, mi spiace dire, arriva qui da noi in India attraverso i libri inglesi, attraverso gli storici inglesi, non che non ci siano storici indiani ma neanche loro scrivono nella loro madrelingua, o nella loro lingua nazionale, Hindustani, o se preferite chiamarli due idiomi, Hindi e Urdu, due forme della stessa lingua. No, ci riferiscono quello che hanno studiato sui libri inglesi, magari gli originali, ma attraverso gli inglesi in inglese, questa è la conquista culturale dell’India, che l’India ha subito.Ma ci dicono che la saggezza è arrivata dall’Occidente verso l’Oriente. E chi erano questi saggi? Zoroastro. Lui apparteneva all’Oriente. Fu seguito dal Buddha. Lui apparteneva all’Oriente, apparteneva all’India. Chi ha seguito il Buddha? Gesù, di nuovo dall’Asia. Prima di Gesù ci fu Musa, Mosè, che apparteneva anche lui alla Palestina, ma verificavo con Badshah Khan e Yunus Saheb ed entrambi sostenevano che Mosè appartenesse alla Palestina, sebbene fosse nato in Egitto. Poi venne Gesù, poi Mohammad. Tutti loro li tralascio. Tralascio Krishna, tralascio Mahavir, tralascio le altre luci, non le chiamerò luci minori, ma sconosciute in Occidente, sconosciute al mondo letterario. In ogni modo, non conosco una singola persona che possa uguagliare questi uomini d’Asia. E poi cosa accadde? Il Cristianesimo, arrivando in Occidente, si è trasfigurato. Mi spiace dire questo, ma questa è la mia lettura. Non dirò altro al riguardo. Vi racconto questa storia per incoraggiarvi e per farvi capire, se il mio povero discorso può farvi capire, che lo splendore che vedete e tutto quello che vi mostrano le città indiane non è la vera India. Certamente, il massacro che avviene sotto i vostri occhi, mi dispiace, vergognoso come dicevo ieri, dovete seppellirlo qui. Il ricordo di questo massacro non deve oltrepassare i confini dell’India, ma quello che voglio voi capiate, se potete, è che il messaggio dell’Oriente, dell’Asia, non deve essere appreso attraverso la lente occidentale, o imitando gli orpelli, la polvere da sparo, la bomba atomica dell’Occidente.Se volete dare di nuovo un messaggio all’Occidente, deve essere un messaggio di “Amore”, un messaggio di “Verità”.Ci deve essere una conquista (applausi) per favore, per favore, per favore. Questo interferisce con il mio discorso, e interferisce anche con la vostra comprensione. Voglio catturare i vostri cuori, e non voglio ricevere i vostri applausi. Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole, e io credo che il mio lavoro sarà compiuto.Voglio lasciarvi con il pensiero che l’Asia debba conquistare l’Occidente. Poi, la domanda che mi ha fatto un mio amico ieri: “Se credevo in un mondo unico?”. Certo, credo in un mondo unico. Come posso fare diversamente, quando divento erede di un messaggio di amore che questi grandi, inconquistabili maestri ci hanno lasciato? Potete esprimere questo messaggio di nuovo ora, in questa era di democrazia, nell’era del risveglio dei più poveri dei poveri, potete esprimere questo messaggio con maggiore enfasi. Poi completerete la conquista di tutto l’Occidente, non attraverso la vendetta perché siete stati sfruttati, e nello sfruttamento voglio ovviamente includere l’Africa, e spero che quando vi reincontrerete in India la prossima volta ci sarete tutti: spero che voi, nazioni sfruttate della terra, vi incontrerete, se a quell’epoca ci saranno ancora nazioni sfruttate.Ho forte fiducia che se unite i vostri cuori, non solo le vostre menti, e capite il segreto dei messaggi che i saggi uomini d’Oriente ci hanno lasciato, e che se veramente diventiamo, meritiamo e siamo degni di questo grande messaggio, allora capirete facilmente che la conquista dell’Occidente sarà stata completata e che questa conquista sarà amata anche dall’Occidente stesso. L’Occidente di oggi desidera la saggezza. L’Occidente di oggi è disperato per la proliferazione della bomba atomica, perché significa una completa distruzione, non solo dell’Occidente, ma la distruzione del mondo, come se la profezia della Bibbia si avverasse e ci fosse un vero e proprio diluvio universale. Voglia il cielo che non ci sia quel diluvio, e non a causa degli errori degli umani contro se stessi. Sta a voi consegnare il messaggio al mondo, non solo all’Asia, e liberare il mondo dalla malvagità, da quel peccato. Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri, ci hanno lasciato.
M. K. Gandhi

martedì 12 agosto 2008

Le amiche del venerdì sera



Ho deciso di leggere qualcosa di leggero, per svagarmi, per rilassarmi. In libreria vedo un libro il cui titolo "Le amiche del venerdì sera" mi attira. Ecco cosa leggo per ciò che riguarda la trama:

"Tutto è nato un po' per caso: qualche cliente ritardataria che si rattiene oltre l'orari odi chiusura, un paio di consigli sull'arte della maglia che divantano quattro chiacchiere e un caffè. Ed ecco il Club del Venerdì. L'appuntamento è da "Walker e figlia": un negozio di filati nel cuore di Manhattan, nato dal talento della proprietaria per il tricot. Lei è Georgia Walker: stilista per passione, mamma single, 35enne anni o poco più. Un vero asso con i fili di cachemire, un disastro con quelli della vita. Specie se, a ingarbugliarle l'esistenza, ci si mette il suo ex che, dopo averla lasciata dodici anni pria perchè non portato per i rapporti esclusivi, scopre un improvviso istinto paterno e decide di rifarsi vivo. O se a tornare è l'ex amica del cuore che, dopo essersi aggiustata i connotati e il conto in banca con qualche colpo di bisturi e il matrimonio giusto, vuole rifarsi anche la coscienza rimediando agli errori del passato. Ma per fortuna c'è il gruppo del venerdì sera, capace di superare differenze di gusti e di età, riunendo donne in carriera e severe femministe, signore matute ed eleganti come Anita, anima saggia del gruppo, e teenager intraprendenti come Dakota, figlia di Georgia, che nell'attesa di avere una bici per vendere i suoi muffin a Central Park allieta le serate con le sue golosità. Ben presto le lezioni sul diritto e sul rovescio lasciano spazio a segreti e confidenze, e quelle che erano semplici clienti si trasformano in amiche. Unite da un legame che saprà resistere anche quando sarà la vita a girare a rovescio"

Allora... io mi chiedo... è un bel romanzo no? Semplice, scorrevole, ma nasconde l'insidia! Eh si!!! Perchè è un romanzo con tragedia!!! Eccheccavolo! Scrivetelo no in copertina? In basso a destra mettete la dicitura "Romanzo tragedia" perchè mi ritrovo verso la fine del libro con la protagonista che è riuscita a riavere la sua vita, tutto era tornato per il meglio e che fa? Nel giro di una 50ina di pagine scopre di avere un cancro e muore.

Io ci ho pure pianto ...

Ho messo la copertina della versione originale perchè più carina e soprattutto più consona, perchè quella italiana raffigura un paio di gambe con ai piedi dei sandali rosa :S.

Per visualizzare la copertina della versione italiana, cliccate qui http://knitting.edizpiemme.it/

domenica 10 agosto 2008

Tanti auguri a me!

Oggi compio 32 anni. Lo ricorderò per tutta la vita questo compleanno: non ricordo di averne passati altrettanti di merda come questo. Grazie Flavio.
Ringrazio Dio per avermi dato il mio Marco.

sabato 9 agosto 2008

Foibe io non scordo







Vediamo chi ha il coraggio di vederlo fino alla fine...

E' giusto???

Da pochi minuti sotto casa mia hanno cominciato a suonare i Modena City Ramblers... che culo oserei dire... Allora mi chiedo: è giusto che possano tranquillamente cominciare il concerto cantando Bella Ciao e se io mi permetto solo di canticchiare a bassa voce Giovinezza rischio il linciaggio o comunque vengo guardata molto male???
Facciamo un richiamo alla memoria... tutti conoscono i lager... ma io darei qualche consiglio... nessuno ha mai sentito parlare de "Il libro nero del comunismo"? Mi fa ridere perchè su molti siti viene anche diffamato...
Visitate i seguenti siti:


Belli miei... belli miei i comunisti... tirate fuori la faccia dalla sabbia... non leggiamo solo i libri di testo ( tra l'alro scritti da comunisti) il mondo non è pieno di cretini... ringraziando il cielo la madre degli stupidi non sempre è in cinta...
In ogni caso mio figlio in barba ai modena se la sta dormendo... e gliela mette nel didietro a tutti...

sabato 2 agosto 2008

Pechino 2008 - Istruzioni per l'uso


"Altro che l'essere se l'importante è apparire. Se poi l'essere sono diritti umani et similia, meglio scordarsene. Più logico badare alle apparenze, perchè quelli si che contano dinanzi alla platea dei turisti olimpici. Così va la cina, che a tutto pensa e tutto regola pur di far ammirare un volto presentabile agli occhi del mondo. Ai 15 milioni di abitanti di Pechino hanno consegnato un libretto di istruzioni in vista delle Olimpiadi. Regole su qualsiasi cosa: come fumare, come salutare, come fare la coda. E perfino come vestirsi e acconciarsi. Che gli uomini non pensino di uscire di casa di buon mattino con la barba incolta, magari senza aver smesso il pigiama. E le donne non si permettano di abbigliarsi in maniera multicolore. Esiste un'apposita commissione che li inchioderà alle proprie responsabilità. Le norme sono ferree, e vanno rispettate. Qualche esempio. Per gli uomini: farsi la barba ogni giorno, non farsi crescere i capelli fino a coprire le sopracciglia, orecchie e collo, non indossare calzini bianchi su scarpe nere, non litigare su chi debba pagare il conto. Per le donne: usare poco trucco, acconciarsi i capelli a seconda di età, lavoro e situazione sociale, non combinare più di tre colori nell'abbigliamento, usare gonne al massimo tre i 3 ed i 6 cm sopra il ginocchio. E per tutti poco aglio e alito fresco"
Praticamente una specie di Grande Fratello Comunista!
E questo è uno dei pochi manuali in circolazione: c'è quello per gli stranieri, quello anti-terrorismo...
Oserei dire che nemmeno le Olimpiadi 2008, festa dello sport, faranno finalmente conoscere al popolo cinese la libertà.

Riprendere Berlino - Afterhours





Luce del mattino
Luce di un giorno strano
Pensavi di esser perso
Che cambia il tuo destino

Non sarebbe bello
Non farsi più del male
Non sarebbe strano
Se capitasse a noi

Anche il paradiso
Vuole essere un inferno
Era tutto scontato
Finché non sei caduto

Non sarebbe bello
Riprendere Berlino
Non sarebbe strano
Prenderla senza eroi

Non sarebbe bello
Venire ad incontrarti
Senza aver paura
Di non ritrovarci mai

Fuori dalla tua porta
Fare la cosa giusta
Essere razionali
Mentre ti gira la testa

Non sarebbe bello
Non farci più del male
Non sarebbe eroico
Non essere degli eroi

Non sarebbe strano
Essere più leggeri
E non aver paura
Se capitasse a noi

Se capitasse a noi
Se capitasse a noi
Se capitasse a noi

venerdì 1 agosto 2008

Solitudine

"Solitudine
non è essere soli,
è amare gli altri inutilmente.
E' sentirti solo
anche nei tuoi pensieri.
E' guardare avanti
e vedere ciò che hai dietro"
Nessuno immagina come mi possa sentire in questi giorni. Sola. Sola come un cane. Sola da morire. Basterebbe solo un cenno di Flavio. Una volta sola nella sua vita che mi prendesse le parti. Allora forse non sarei più nel fondo. Almeno non sarei più nel fondo da sola.