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domenica 1 luglio 2007

"Nel fuoco"

" Mia cara Julia,
potrà sembrarti strano che io ti abbia scritto questa lettera, ma come direbbe Forrest Gump, la vita è una scatola di cioccolatini, non sai mai quale ti capita. Non mi andava di uscire di scena senza dirti un paio di cose importanti. E, ti sembrerà sciocco, la cosa che più sento di doverti dire è: grazie.
Da quella notte piovosa di tanti anni fa, quando mi rubasti il parcheggio - e il cuore -, non ho mai smesso di pensare a quanta fortuna io abbia avuto nell'incontrare una donna così straordinaria. Sarebbe troppo lungo elencare i milioni di cose per cui sento di esserti grato, quindi cercherò di limitarmi a quelle più importanti.
Grazie di essere i miei occhi, di essere il mio angelo custode, di essere la luce della mia vita e l'ispiratrice di tutti i miei pensieri migliori. Grazie di essere la madre meravigliosa di una bambina meravigliosa. Grazie di essere così bella, amorevole e sexi. e di avere un odore così buono e una pelle così liscia (mmm, pausa di riflessione. Su, Tully, ora basta!)
Grazie di avere un cuore così grande, generoso, paziente e pieno di energie... stai arrossendo? Spero di si, perché sei così bella quando arrossisci.
Grazie, semplicemente, di essere quella che sei e di avermi permesso di dividere con te la tua vita.
Questo per quanto riguarda i ringraziamenti.
Rimangono ora le cose per le quali vorrei chiederti scusa.
Eccole.
Mi dispiace di non essere riuscito ad avere successo nel lavoro, come un tempo avevi sperato. Era già tutto pronto nella mia testa: la villa sulle colline di Hollywood, lo smoking che avrei indossato, e il vestito di Armani che ti avrei regalato, per andare a ritirare i miei Oscar sotto i flash dei fotografi. E tutto quel che eti ho dato è stato una casetta di tronchi e un paio di scarponi infangati. Com'è ironica la vita.
Mi spiace di essere stato una gran scocciatura, impaziente, incontentabile e musone, e mi dispiace di averti trattata con insofferenza quando ti preoccupavi soltanto di tenere in vita questo povero e ingrato rottame. Mi dispiace di essere stato un po' matto e di aver raccontato tante barzellette sceme che avevi già sentito cento volte, e tutte quell emie spaventose idee per dei musical ( a dire il vero che ne sarebbe una che... non ti preoccupare, sto solo scherzando)
E mi dispiace di non aver potuto fare altre cose con te: viaggiare di più, scalare montagne, discendere fiumi in canoa e sciare più spesso. E' vero, date le circostanze, ne abbiamo fatte molte di cose, ma non quante so che ti sarebbero piaciute.
E soprattutto mi dispiace di non averti potuto dare tutti i bambini che avremmo voluto. Ne avevo in mente almeno una dozzina. Be', no, tre o quattro. Ma forse il fatto che io non potessi ha reso Amy ancora più preziosa (che sciocchezza, come se fosse possibile!).
E, visto che siamo in argomento, mi dispiace di averti privata di Connor. So che lo amavi e che forse lo ami ancora. Sono cieco, ma non fino a questo punto. L'ho sempre saputo. Ho cercato in ogni modo di non essere geloso, ma la gelosia è una brutta bestia: quando ti azzanna non si stacca più. E mi dispiace di non essere stato più generoso, perché tutti noi abbiamo perso qualcosa quando io l'ho allontanato.
Se non è troppo tardi, e se questo rendesse felice te e Amy, ti auguro che un giorno tu e connor possiate ritrovarvi. Avrete la mia benedizione. La tua felicità - e quella di Amy - è l'unica cosa che desidero.
Ti amo così tanto, Julia...
Ed"




Tratto dal libro di Nicholas Evans "Nel Fuoco"

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