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martedì 2 settembre 2008

Sono una libridinosa



Un libro. Leggere. Sono le due cose che mi affascinano maggiormente. Mio marito trema ogni volta che passiamo davanti ad una libreria. E' più forte di me, ci devo entrare. Entrandoci difficilmente vado a colpo sicuro. Giro, mi guardo intorno. La copertina mi deve colpire. Deve essere accattivante, così come lo deve essere il titolo. Spesso non sono io che scelgo dove dirigermi. Spesso è il libro che mi chiama. E poi sono lì. Il suo profumo di nuovo. Nessuno lo ha mai sfogliato. Leggo la trama. Lo apro a circa 90° per non rovinarlo e leggo la prima pagina. Ho voglia di leggere la seconda di pagina? Quel libro diventerà mio. Assolutamente. Lo deve diventare a tutti i costi. Perchè mi piace leggere? Non lo so. Adoro immaginarmi i personaggi, i luoghi. Tutto. Per questo difficilmente guardo film tratti da libri già letti. Mi deluderanno sicuramente. Un'altra cosa che faccio quando leggo un libro è fare delle piccole orecchiette alle pagine in cui trovo delle frasi che mi colpiscono. Una volta finito di leggere, riprendo quelle stesse frasi e le rileggo. Se mi danno nuovamente le stesse emozioni allora prendo un'evidenziatore e le evidenzio. Nell'ultimo libro che ho letto di De Crescenzo, mi sono resa conto di essere strana a fare queste cose, ma di non essere l'unica... ci definisce "libridinosi" Infatti Luciano scrive:

"Il "libridinoso" lo si riconosce da come rallenta davanti a una libreria: non appena avverte la presenza di una grossa concentrazione di carta stampata, si blocca, dà uno sguardo morboso alla vetrina, vorrebbe allontanarsi ma non ce la fa, esita ancora un poco, poi alla fine, gettata la spugna entra e si precipita verso il banco. [...] il "libridinoso" è semplicemente attratto dalla presenza dei libri, vorrebbe toccarne il piu' alto numero possibile, e, nei casi piu' gravi, vorrebbe annusarli. Per gli individui affetti da questo morbo il libro, una volta letto, cessa di essere una delle tante copie in circolazione di un testo e diventa parte integrante del proprio corpo e, come tale, non può essere più ceduto in prestito a nessuno. E' memoria viva, è carne della propria carne, è deposito distaccato dell'anima. Il vizioso di solito, quando legge, sottolinea i passi preferiti. E' un modo come un'alro per marchiare un testo, per metterci sopra la propria firma. Chi sottolinea una frase non lo fa per rintracciarla un domani più facilmente, ma solo per rendere visibile il suo gradimento. Quasi a significaare: qui mi sono emozionato e voglio che si veda. A volte il "libridinoso" si affezione perfino ai libri che disprezza. Se qualcuno gli regala il romanzo di uno scrittore che non ama, lui, diligentemente, lo ripone in uno scaffale e lo abbandona per sempre alla polvere: non ne leggerà mai una pagina, ma non avrà nemmeno il coraggio di buttarlo via. Bello o brutto che sia resta sempre un libro, e, in quanto tale, un oggetto da rispettare. [...] Se per caso un amico ci chiede un libro in prestito lo guardiamo con odio: sicuri che non ce lo restituirà mai [ N.d.E. Io ne ho prestati due in vita mia e non mi sono mai e poi mai tornati indietro!!!], preferiremmo dargli direttamente i soldi del prezzo di copertina piuttosto che vederlo uscire con il nostro libro sotto il braccio. Qualcuno potrebbe obiettare che, a meno di manoscritti rari o di testi introvabili, in caso di mancata restituzione potremmo sempre ricomprarne un'altra copia. Sì, ma non sarebbe piu' quel libro quello sul quale abbiamo letto e ci siamo emozionati"

Mi devo soffermare ancora su quest'ultima frase. Ho letto anni fa "L'uomo che sussurrava ai cavalli". Dio solo sa quante emozioni. Ricordo che è stato uno dei primi libri per cui ho pianto. L'ho prestato. Non l'ho riavuto mai indietro. Ne ho ricomprato uno nuovo, ma non è stata la stessa cosa. Purtroppo mi viene ancora da dire che la lettura sta diventando un hobby da ricchi. Non esistono più i libri in edizione economica. La stessa parte da circa € 10,00 in su... e, almeno per me le vecchie 20.000 lire non si possono definire economiche.

2 commenti:

Il paese dei balocchi ha detto...

Cavoli! sottolineature a parte penso di essere anch'io libridinosa (pensavo di avere la librite in realtà)...però in compenso i libri li sniffo! eh eh! adoro l'odore della carta e soprattutto di quella stampata...hi hi!
Però anche se quando non me li restituiscono mi incazzo, i libri non mi pesa prestarli: anche perchè faccio come la biblioteca, ho un file in excel dove ho registrato tutto! ^___^

Dama Arwen ha detto...

Adoro leggere: tu dici che ti piace immaginarti i personaggi: a me piace IMMEDESIMARMI nel personaggio che più mi colpisce. Che non è detto sia il protagonista.
Non so se sono libridinosa... però se entro in libreria ci passo le ore e quando esco ho un too in mano... la stessa Nicla potrebbenarrarti di un sabatp pomeriggio di febbraio passato alla Hoepli

:-)


A me però piace guardare un film di cui HO GIÀ letto il libro.
Non se mi deluderà o meno e non corro il rischio della "sovrascritura" delle immagini. Nessuno mi potrà mai togliere la visione che mi sono fatta io di loro e non la sostituirò con quella degli attori del film.